Da quando è stata depositata la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis in Italia sono improvvisamente aumentate le notizie sulla pericolosità delle droghe e sull’improvviso aumento delle morti dovute all’assunzione di stupefacenti.
Dati che però non corrispondono con quando dichiarato dal dipartimento delle poitiche antidroga, come invece vedremo in questo articolo.
Ma partiamo per punti:
15 luglio 2015: viene presentata in parlamento la proposta per la legalizzazione della Cannabis
Dopo questa data, c’è stato un netto e improvviso aumento delle notizie sulla pericolosità della marijuana, oltre ad un improvviso pugno duro da parte delle forze dell’ordine.
Si parla di legalizzazione delle droghe leggere e casualmente BOOM mediatico che parla dello sballo dei giovani:
Anche politici, giornalisti, medici, educatori e opinionisti vari si sono impegnati a fornire il proprio contributo al fronte del “NO”.
Un movimento di opinione dal tempismo sospetto, forse attivatosi nel tentativo di sabotare dall’esterno il processo di legalizzazione?
“La cannabis è devastante: s’incrementa di pareri l’allarme degli esperti” titolava “il Secolo d’Italia” il 18 luglio scorso. (qui)
Una campagna media che in alcuni casi sembra voler agitare paure e timori piuttosto che informare “Cannabis più pericolosa per lui, 4 volte più a rischio psicosi delle donne”. (qui)
Con la conseguente percezione mediatica: il consumo di droga è aumentato e di conseguenza anche i morti sono in crescita.
Ma nonostante questa propaganda mediatica, i dati dicono qualcosa di ben diverso, vediamoli:
Il consumo di sostanze stupefacenti è in calo netto, se si considera chi ha fatto uso di sostanze almeno una volta negli ultimi 12 mesi, in un campione di popolazione tra i 15 e i 64 anni. Fonte: www.politicheantidroga.it
Il trend dei decessi per overdose tra il 1999 e il 2012 è in netto calo, diversamente da quello che dicono i media – Fonte: www.politicheantidroga.it
Potremmo anche aggiungere un vecchio studio dove si dice che l’alcol sia ben 114 volte più pericoloso della marijuana (qui)…ma l’alcol è legale.
Senza ripescare la decennale battaglia del Partito Radicale, il confronto tra opposti schieramenti ha ripreso vita negli ultimi due anni arrivando all’apice in questi ultimi mesi, ecco alcuni esempi.
Questa è l’opinione di Roberto Saviano, famoso scrittore e giornalista:
“La legalizzazione non è un inno al consumo, anzi, è l’unico modo per sottrarre mercato al narco-capitalismo cioè ai narcotrafficanti che, da sempre, sostengono il proibizionismo.”
Maurizio Gasparri, esponente di punta di Forza Italia, da sempre fortemente contrario alla legalizzazione, comunica senza mezzi termini la sua posizione:
“Ma come si fa a non avere chiaro il concetto che in caso di legalizzazione aumenterebbe il rischio di uso di stupefacenti?”.
Anche tra i medici e ricercatori non c’è un opinione totalmente condivisa.
Umberto Veronesi, noto oncologo, si è da sempre dichiarato “a favore” della legalizzazione alla stessa stregua di altri medici e ricercatori, tuttavia non mancano le voci “contrarie” come quella di Elisabetta Bertol, presidente dei Tossicologi forensi italiani: “Basta con la superficialità di valutazione, con l’attribuzione quanto mai obsoleta di ‘leggerezza’ a questo stupefacente. Serve un approfondimento scientifico che porti a ulteriori evidenze sui danni alla salute provocate da questa droga”.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti, da qualsiasi punto si osservi la questione.
La proposta di legge è il risultato di un lavoro di sintesi e compromesso tra le diverse proposte sul tavolo, da quella di Pippo Civati a quella di Roberto Giachetti, passando per la proposta Ferraresi del Movimento Cinque Stelle.
Un bel lavoro di gruppo che ha dato vita addirittura ad un sito web dedicato www.cannabislegale.org che intende mettere a disposizione dell’opinione pubblica tutti i dettagli del percorso svolto.
Da qui in avanti è scontato prevedere aspre battaglie tra gli opposti schieramenti.
Tra esponenti del PD che spingono per una soluzione rapida, prendendo a prestito l’hashtag “#lavoltabuona” e altri del fronte opposto come Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che invitano il parlamento “ad occuparsi di cose serie”, suggerendo altre ben più importanti priorità per il paese, il dibattito promette scintille.
Attenzione però a questi hype mediatici sospetti, e ricordiamoci che se l’opinione pubblica si schiera contro la legalizzazione = le legge non si fa = LA MAFIA VINCE E CONTINUA A SFRUTTARE IL SUO BANCOMAT PER GESTIRE IL MERCATO DELLO SPACCIO.
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